Finanziamenti con interessi molti bassi fino a un massimo di 35mila euro, da restituire in 7 anni. E l’Europa punta a potenziare le imprese sociali.
C’è chi si è trovato senza un lavoro all’improvviso e, anziché ricevere una liquidazione, ha ottenuto i beni dell’azienda che stava per essere dismessa con i quali ha avviato una sartoria. Chi aveva già una libreria da anni ma aveva bisogno di un finanziamento per portarla avanti e chi, ancora, aveva il sogno di aprire una piadineria, ma non voleva chiedere garanzie ai genitori.
Sono solo alcune che fanno capire come, accanto al credito tradizionale, per chi ha poche garanzie e tanti sogni, c’è la possibilità di avere dei fondi per partire subito, senza troppe complicazioni o richieste e con in più un’assistenza continua.
Ma vediamo insieme di cosa si tratta, come funziona e soprattutto quali opportunità può offrire alle imprese, in particolare a quelle sociali.
Come funziona e chi può ottenerlo
Il microcredito in senso stretto si fonda su cinque aspetti che lo rendono differente rispetto al credito tradizionale:
- il massimo dell’importo concesso (microcredito produttivo) è di 25mila euro (estendibile a determinate condizioni fino a 35mila euro);
- I tassi di interesse sono molti bassi;
- Assistenza tecnica costante e monitoraggio delle attività finanziate;
- Un buon equilibrio tra chi eroga il prestito e chi lo ottiene;
- Per il microcredito sociale, l’obiettivo è quello di ascoltare le esigenze e risolvere i problemi di chi si trova in una situazione economica difficile.
Soffermiamoci su questi ultimi due punti. Chi dunque può ottenere il microcredito? In Italia a regolamentare il tutto è il Decreto MEF del 17 ottobre 2014 n. 176; Disciplina del microcredito, in attuazione dell’articolo 111, comma 5, del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385. (14G00184) (GU Serie Generale n.279 del 1-12-2014) entrato in vigore il 16 dicembre 2014. Il Decreto prevede appunto che i microprestiti possano essere dati a:
- associazioni o società di persone (di vario tipo come le srls ma anche le cooperative e le imprese sociali) titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo 10 dipendenti;
- Lavoratori autonomi (professionisti iscritti o non iscritti agli ordini) o imprese individuali, titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo cinque dipendenti;
- chi si trova in condizioni di vulnerabilità economica e sociale,
Per i primi due l’importo massimo finanziabile è di 25mila euro, importo che in seguito può arrivare a 35mila euro se il prestito viene frazionato, se l’azienda negli ultimi sei mesi ha rimborsato regolarmente il prestito o se ha raggiunto determinati obiettivi intermedi che erano stati fissati all’inizio con chi concedeva il prestito. Quanto alle persone fisiche in condizioni di povertà, l’importo massimo è di 10mila euro.
Nei primi due casi si parla di microcredito d’impresa e si favorisce il diritto all’iniziativa economica mentre nel secondo caso di parla di microcredito sociale e si cerca di sostenere famiglie in crisi, ma anche di ricordare che è bene si attivino per migliorare la loro situazione perché appunto trattandosi di un prestito, devono restituirlo.
A coordinare tutte le iniziative e a favorire sia la microimprenditorialità che il lavoro autonomo così come a sostenere le famiglie indigenti è, fra gli altri, l’Ente Nazionale per il Microcredito.
Perché è vantaggioso per le imprese…
Se dunque siete tra coloro che credono di avere un progetto valido, che genera utilità per gli altri e ma non avete grandi garanzie da dare, il microcredito è ciò che fa per voi. Quel che conta sono infatti serietà e affidabilità che vi permetteranno di ottenere un prestito che dovrete restituire entro 7 anni.
Inoltre il microcredito vi viene incontro perché, proprio per accettarsi che il finanziamento vada a buon fine ossia che i soldi concessi vengano utilizzati davvero per i progetti che avete messo in campo, fornisce un’assistenza tecnica iniziale e continue attività di monitoraggio.
I soggetti che erogano il prestito in Italia sono infatti “coperti” dal Fondo di Garanzia per il Microcredito, nato nel 2014 e che prevede che chi eroga il credito – banche, ma anche associazioni che collaborano con esse o imprese – debba darvi almeno due di questi servizi:
- supportarvi nella definizione della strategia di sviluppo (business plan)
- formarvi sulle tecniche di amministrazione o sull’uso di tecnologie avanzate
- definire insieme a voi le strategie di marketing
- supportarvi per la soluzione di problemi legali, fiscali o amministrativi
- individuare le criticità del progetto finanziato
E in tutto questo – lo noterete – c’è una significativa differenza con il credito tradizionale: chi vi presta i soldi è direttamente coinvolto nella realizzazione del vostro progetto.
Potrete impiegare il credito ottenuto per: acquistare beni o servizi legati alla vostra attività come leasing, microleasing finanziario ma anche le spese che sosterrete per le polizze assicurative, retribuire nuovi dipendenti o soci lavoratori, dare spazio alla formazione aziendale e avere così un aggiornamento professionale continuo che, come sappiamo, è fondamentale per la crescita di un’attività.
… e in particolare per le imprese sociali
L’abbiamo detto: l’aspetto etico è molto importante, ecco perché sono molti i vantaggi per chi ha un’impresa sociale, la cui attività economica ha per oggetto la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale, senza fini di lucro. Di recente la Commissione Europea insieme al FEI (Fondo Europeo Investimenti) ha lanciato il programma EaSI proprio a favore di chi porta avanti un’impresa sociale.
In cosa consiste? Il programma non prevede un finanziamento diretto alle imprese sociali, ma si tratta di una garanzia che consente a chi fornisce microcrediti e a chi investe in imprese sociali di aiutare imprenditori che prima non erano finanziabili. Gli intermediari finanziari sono dunque istituti di microfinanza e garanzia, banche operanti, società di leasing accuratamente selezionati che operano nei 28 Paesi della UE o che comunque partecipano al programma.
Adesso tocca a voi..
Per sapere tutte le iniziative attive non solo per le imprese sociali vi consigliamo di rivolgervi presso il nostro studio che vi assisterà e vi aiuterà a capire cosa fa davvero al caso vostro.