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Fattura elettronica: cos’è e come funziona



17 Nov 2018

Cos’è e come funziona la fattura elettronica, in vigore dal 1° luglio 2018 ed estesa a partire dal 2019. Ecco le istruzioni pubblicate dall’Agenzia delle Entrate.

È tempo di capire cos’è e come funziona la fattura elettronica, in vigore per tutte le operazioni tra privati a partire dal 1° gennaio 2019 e già in vigore per il settore dei carburanti.

Il decreto di proroga della fattura elettronica carburanti, anticipata al 1° luglio 2018 per le cessioni di benzina e gasolio, non riguarda tutti i soggetti obbligati da subito al nuovo meccanismo di fatturazione anti-evasione.

Per i titolari di partita IVA si tratterà di una vera e propria rivoluzione: tutte le fatture viaggeranno tramite il SdI, Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate che, a partire dal 2 luglio 2018, ha messo a disposizione un software gratuito dedicato nonché un’applicazione.

A spiegare cos’è la fattura elettronica e, soprattutto, come funziona è il provvedimento pubblicato il 30 aprile 2018. Di seguito tutte le istruzioni e le regole operative e tecniche.

Cos’è la fattura elettronica, obbligatoria per tutti dal 1° gennaio 2019

La fattura elettronica è un documento informatico, in formato strutturato, trasmesso in modalità telematica al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate e recapitato tramite lo stesso mezzo al soggetto ricevente.

La definizione di cos’è la fattura elettronica è contenuta nel provvedimento pubblicato il 30 aprile 2018, all’interno del quale sono fornite tutte le regole ed istruzioni su come funzionerà la nuova modalità di fatturazione obbligatoria per le partite IVA da gennaio 2019 e già dal 1° luglio 2018 per l’acquisto di benzina e gasolio per motori da autotrazione (ad esclusione delle cessioni effettuate da esercenti gli impianti di distribuzione stradale).

La fattura elettronica è una delle più importanti novità della Legge di Bilancio 2018, una vera e propria rivoluzione per le imprese italiane che preoccupa sia le PMI che gli intermediari: da tempo i commercialisti e le associazioni di categoria sottolineano come il tessuto produttivo italiano non sia ancora pronto al passaggio al digitale.

L’obiettivo finale del Legislatore è di ridurre l’evasione IVA e le frodi d’imposta, grazie alla possibilità di controllare in via immediata le operazioni effettuate dai soggetti passivi IVA e di incrociare i dati inviati in modalità telematica tramite il SdI.

Il comma 909 dell’articolo 1 della manovra ne ha introdotto l’obbligo per le operazioni di cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti, stabiliti o identificati in Italia, nonché l’obbligo di trasmissione telematica dei dati per le per le operazioni di cessione di beni e di prestazione di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato.

Come funziona la fattura elettronica

L’emissione e la ricezione delle fatture elettroniche dovrà essere effettuato utilizzando il formato .xml e il Sistema di Interscambiodell’Agenzia delle Entrate già utilizzato per la trasmissione delle fatture alle PA, obbligo introdotto a partire dal 2014 e tutt’ora in vigore.

Per l’emissione delle fatture elettroniche tra soggetti privati bisognerà far riferimento alle specifiche tecniche pubblicate dall’Agenzia delle Entratecon provvedimento del 30 aprile 2018, con il quale sono state inoltre fornite semplificazioni nel processo di recapito delle fatture e l’eliminazione delle notifiche d’esito committente (rifiuto o accettazione della fattura).

In merito ai dati obbligatori da indicare, è chiarito che la fattura elettronica dovrà contenere obbligatoriamente le informazioni stabilite dall’articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 ovvero, nel caso di fattura semplificata, quelle stabilite dall’articolo 21bis del medesimo decreto, nonché le altre informazioni indicate.

Modalità di invio della fattura elettronica al SdI e controlli

Le fatture elettroniche dovranno essere trasmesse al SdI dell’Agenzia delle Entrate dal soggetto che lo emette, anche tramite un intermediario abilitato.

Le modalità di trasmissione della fattura elettronica sono le seguenti:

  • posta elettronica certificata, “PEC”;
  • servizi informatici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, quali la procedura web e l’app dedicata;
  • sistema di cooperazione applicativa, su rete Internet, con servizio esposto tramite modello “web service”;
  • sistema di trasmissione dati tra terminali remoti basato su protocollo FTP.

I file delle fatture elettroniche trasmessi all’Agenzia delle Entrate saranno sottoposti a controlli e, in caso di mancato superamento, verrà recapitata entro 5 giorno una ricevuta di scarto.

Al contrario, a seguito del superamento dei controlli, la fattura elettronica verrà trasmessa al destinatario tramite indirizzo PEC, cooperazione applicativa o tramite la trasmissione dei dati tra terminali remoti tramite protocollo FTP.

I titolari di partita IVA potranno comunicare l’indirizzo presso cui si intende ricevere la fattura elettronica mentre, in caso contrario, i documento verranno trasmessi sulla base delle indicazioni contenute nel campo “Codice Destinatario”.

Conservazione delle fatture elettroniche

Le fatture elettroniche potranno essere conservate utilizzando il servizio messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate che, con il provvedimento del 30 aprile 2018, ha annunciato il lancio di un servizio di ricerca, consultazione e acquisizione delle fatture emesse e ricevute tramite l’area riservata del portale delle Entrate.

Nel rispetto della privacy, i dati contenuti nelle fatture potranno essere consultati e acquisiti soltanto dall’utente o da un intermediario abilitato, fatta eccezione delle attività di accertamento e controllo ammesse soltanto previa comunicazione formale al contribuente.

 

Fonte: pmi.it




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